SPI-CGIL Lega 12 - Nichelino Vinovo Candiolo

      

 

Soltanto pochi spiccioli
di Antonio Pellegrino

  Importo della pensione  
Fino a 3 volte il minimo
Fra 3 e 4 volte il minimo
Fra 4 e 5 volte il minimo
Fra 5 e 6 volte il minimo
Fra 6 e 8 volte il minimo
Fra 8 e 9 volte il minimo
Oltre 9 volte il minimo

Il 16 novembre scorso i pensionati sono scesi nuovamente in piazza per ottenere una legge di civiltà a tutela delle persone non autosufficienti e dire basta ai continui tagli alla spesa previdenziale. Vaglieremo come, in che misura e con quali tempi la politica si vorrà fare carico di queste richieste. Per adesso non ci sono novità, anche se dovrebbe essere chiaro a tutti che è finito il tempo di considerare i pensionati come un bancomat dal quale prelevare a piacimento o, peggio ancora, come un servizio sociale gratuito.

In attesa di possibili e auspicabili novità, anche quest’anno avremo a che fare con la rivalutazione delle pensioni. Con un decreto, pubblicato il 27 novembre 2019 , il ministero

dell’Economia e delle Finanze ha fissato allo 0,4 per cento il valore della loro variazione, con effetto dal 1° gennaio 2020. Si tratta della conseguenza della perequazione automatica, che altro non è che il valore percentuale che viene applicato alle pensioni per adeguarle all’inflazione.

Pensione
2019
Pensione
rivalutata
2020
Differenza
lorda
mensile
513 515 2,05
1026 1030 4,1
1539 1545 6,16
2052 2060 7,96
2565 2573 7,9
3078 3084 6,4
3591 3598 6,75
4104 4112 7,72
4617 4625 8,31
5130 5138 8,21
Percentuale di
perequazione
Aliquota Il valore
dell’adeguamento
della pensione
al costo della vita
quest'anno sarà
dello 0,4 per
cento. Ma quelle
tutelate al 100
per cento sono
soltanto le pensioni
inferiori a tre
volte il minimo.
100,00% 0,4
97,00% 0,388
77,00% 0,308
52,00% 0,208
47,00% 0,188
45,00% 0,18
40,00% 0,16

Non si tratta dunque di un aumento reale, bensì del mantenimento nel tempo del potere d”acquisto delle pensioni, almeno per quegli importi tutelati al 100 per cento.

Bloccare o modificare in peggio il meccanismo, come è stato fatto più volte negli anni scorsi, significa mettere in conto un impoverimento permanente e progressivo dei pensionati.

Tra il 2012 e il 2019 il blocco della perequazione, deciso negli anni 2012 e 2013, e la modifica peggiorativa del meccanismo negli anni successivi,ha comportato un taglio alla spesa pensionistica di circa 64 miliardi di euro.

Se si confronta questa cifra con i circa cento miliardi annui di evasione fiscale, si comprende facilmente quanto sia cresciuta l'ingiustizia in questo paese e quanto ingente sia il trasferimento di ricchezza che si sta operando dai più poveri verso i più ricchi.

Nel 2020, come prevede la legge di bilancio, le pensioni saranno rivalutate con aliquote decrescenti applicate ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a nove volte il trattamento minimo, come specificato nelle tabelle. Il governo ha proposto di aumentare dal 97 al 100 per cento l’aliquota da applicare alle pensioni di importo compreso fra tre e quattro volte il trattamento minimo. Il che vuol dire, ad esempio, che per una pensione di 2.052 euro la differenza lorda mensile con il trattamento attuale sarebbe di 0,25 centesimi. E questo appare quasi un affronto.

Anche contro tutto ciò i pensionati si sono mobilitati, come testimonia la riuscita manifestazione unitaria del 16 novembre.

LIBERETÀ GENNAIO 2020