Rientro improbabile. Secondo le nuove previsioni, seguendo la traiettoria attuale il pianeta, superando i +1,7°C, entrerà in zona rischio entro il 2036. Un ritorno sotto il limite di +1,5°C entro il 2050, anche in caso di drastica riduzione delle emissioni, è altamente improbabile.

La temperatura media
del pianeta è maggiore di quanto si pensava. Nuove tecniche di misurazione, oltre a confermare che il riscaldamento globale procede
senza sosta, svelano, infatti, che le temperature potrebbero oltrepassare perennemente la soglia critica di +1,5°C, il limite massimo
di riscaldamento fissato dall'Accordo di Parigi. A confermarlo sono i dati del 2024 che mostrano un'anomalia termica di +1,62°C
rispetto al periodo preindustriale 1850-1900; valore che gli scienziati pensavano fosse ancora lontano. E questo balzo non
corrisponde a un'improvvisa impennata delle emissioni, bensì a un miglioramento degli strumenti di rilevazione.
Fino a poco tempo fa, la temperatura media globale della Terra veniva stimata combinando dati terrestri e marini. Questi ultimi
ricavati dalla temperatura superficiale dell'acqua degli oceani misurata da boe gal-leggianti. Una metodologia che sottostima
sistemati camente il reale riscaldamento dell'aria sopra gli oceani. Gli scienziati dell'università di Graz, combinando le fonti
di dati più avanzate disponibili, hanno corretto questa distorsione. Il risultato? Le nuove stime indicano che la temperatura
dell'aria alla superficie del pianeta è, in media, del 6 per cento più alta rispetto alle misure convenzionali.
Soglia critica addio. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature communications
earth and environment, suggerisce che la soglia critica di +1, 5°C potrebbe perciò essere superata in modo stabile già nel 2028,
ben prima di quanto previsto dai precedenti rapporti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), che collocavano
quest'evento dopo il 2030. Considerando i margini di errore, la necessità di invertire la tendenza potrebbe quindi rivelarsi urgente
già dal 2025. Il riscaldamento è stato finora sottovalutato e, di conseguenza, anche le proiezioni climatiche rischiano di essere troppo
ottimistiche. Il con esse le politiche di mitigazione che dovrebbero, a questo punto, essere ripensate.
Gli scienziati suggeriscono di ridefinire con più rigore i traguardi dell'Accordo di Parigi, così che gli impegni politici siano più
trasparenti, misurabili e verificabili. «Dobiamo rendere gli obiettivi climatici realmente verificabili si legge nel rapporto, perché
il clima non aspetta la politica, il tempo per agire si va sciogliendo, proprio come i ghiacciai della Terna».
Metodi di misurazione. Misurara la tamperature dell'arla sogra il livello del mare non à semplica. Sugli oceani, infatti, non esistono osserazioni dirette e continue della temperatura dell'aria. Tradizionalmente si usa la temperatura superficiali del mare, ottenuta da boe e altre misurazioni sull'acqua. Tuttavia, l'aria tende a riscaldarsi più rapidamente dell'acqua quindi usare solo questa misura può portare a una sottostima del riscaldamento reale. Per stimare la temperatura si utilizzano allora modelli di rianalisi atmosferica che integrano dati osservati e simulazioni, e permettono di ottenere stime dell'aria sopra il mare, migliorando in questo modo la comprensione del riscaldamento globale.