SPI-CGIL Lega 12 - Nichelino Vinovo Candiolo

      

 

IL PUNTO di Giuseppe F. Mennella
LA TEMPESTA
DEVASTANTE

Chi potrebbe negare che da due anni sulla Striscia di Gaza sta imperversando una "tempesta devastante? Nessuno, perché è un fatto oggettivo: bambini, donne, anziani, uomini vengono bombardati perfino quando stanno elemosinando una ciotola di zuppa. La fame usata come strumento di guerra. Decine di migliaia di morti, dopo la tragedia del brutale attacco dei terroristi di Hamas. Il governo di Israele ha ormai ridotto la Striscia a un lager. Accade sotto gli occhi chiusi del mondo. Eppure, non pochi tra i signori del mondo negherebbero che è in corso una "tempesta devastante" se appena si dicesse loro che questa locuzione è la traduzione del termine ebraico biblico Shoah. E Shoah è sinonimo di genocidio. Termine contestato in riferimento alla tragedia della Striscia. Nel 1946 l'Assemblea generale dell'Onu ha definito il genocidio come «negazione del diritto all'esistenza di interi gruppi umani». E dal 1948 sono genocidio «gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso».

Una grande ipocrisia.
Genocidio è termine disturbante le nostre coscienze di democratici occidentali e allora è più consolante dire "pulizia etnica" o "crimini contro l'umanità o "crimini di guerra". Una grande ipocrisia degna degli evangelici "sepolcri imbiancati". Intanto, i governi non impongono sanzioni e continuano a inviare armi a Israele. La "forza del diritto" è stata spodestata dal "diritto della forza". L'Onu non ha più voce, le Corti internazionali di giustizia sono ignorate, l'Europa è un fantasma, i nazionalismi imperversano, i popoli assistono impotenti all'infuriare delle querre, e i destini del mondo dipendono da tre grandi criminali: Benjamin Netanyahu, Vladimir Putin, Donald Trump. C'è almeno qualcosa che le forze autenticamente democratiche dovrebbero impedire: la rassegnazione e l'assuefazione dei loro popoli allo sterminio in atto. Alla Shoah del terzo millennio.

LIBERETÀ SETTEMBRE 2025