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Il miliardario scemo e il paladino rancorosoConsiderazioni semiserie
Il miliardario scemo
e il paladino rancoroso
   di Luca Bottura
Luca Bottura L'autore di questo articolo è giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e autore televisivo.

Essendo stato spesso preda del "nostalgismo", sono particolarmente onorato di scrivere qualche riga sul giornale dei pensionati. Nostalgia, nello specifico, per un mondo migliore in cui i diritti sociali erano oggetto di battaglia, di vittoria, di protezione. Ed erano pure ben considerati, diversamente da oggi, laddove il «produci, consuma, crepa» stritola i nostri ragazzi e le nostre ragazze, almeno finché non prendono il primo volo Ryanair per andare il più lontano possibile.

Non so se siete mai saliti su uno di quegli aerei. Paghi per scegliere il posto, paghi per portare con te una borsa che sia appena più grande di una busta per raccomandate, paghi dazio a un inquinamento acustico continuo: e comprati la merendina, e comprati il gratta e vinci, e comprati il profumo, la sigaretta che non puoi fumare, l'orologio che su Amazon costa la metà, Una densità di telepromozioni tale che sembra di stare in una qualunque edizione del Tg1.

Sintesi eccellente. Ryanair (con tutto il rispetto) rappresenta un'eccellente sintesi della geopolitica mondiale. Uno decide per tutti nello specifico, un magnate irlandese che sparge residenze fiscali nel mondo e profitta di una situazione che stritola il libero mercato fruendo dei soldi pubblici per decidere dove atterrare. Ché gli aeroporti in qualche modo si devono riempire, spesso con esiti epocali: a Bologna, dove abito, prima dei voli low cost avevamo un turista all'anno. Che si era perso mentre andava a Firenze. Dacché siamo diventati l'hub del turismo a basso costo - si fa per dire, ché ormai pure quei voli costano un botto - siamo diventati il più grande tagliere del mondo e per uscire di casa devi spostare con la gru un qualche tizio americano, sdraiato sulla soglia, satollo di mortadella e lambrusco. Che comunque crede di essere a Pisa. II tizio, non il lambrusco.

Un format italiano. Ora, facciamo per un attimo mente locale: un tycoon fiscalmente spregiudicato che usa concessioni pubbliche per farsi un mercato privato e se ne sbatte degli esiti sociali. Chi ci ricorda? Esatto: una storia italiana. Il supereroe recentemente trapassato che dimostrò al mondo come la democrazia fosse scalabile. Creando un format - solo interessi, niente conflitto - che poi si è sparso per il mondo. Un po' come il Grande fratello. Chi vuol essere milionario, la scarlattina. L'hanno comprato in Israele, in Turchia, in Russia, in Argentina. Ma siccome in Tv e negli affari quello che conta è il budget, la versione più vista, anche nostro malgrado, resta quella a stelle e strisce.

Capelli improbabili, passione irrefrenabile per la... ci siamo capiti, spesso non gratis, collaboratori dal casellario penale più grande del Wisconsin, controllo diretto o indiretto di giornali e Tv... Se Donald Trump ci pagasse i diritti d'autore, risaneremmo il deficit pubblico. Ma i format, si sa, per funzionare vanno adattati. E in quello Usa è stata introdotta una figura che nella versione italiana mancava: il miliardario scemo. Il puparo e il pupazzo. Elon Musk e il suo pupazzo, o viceversa, tanto il puparo sta comunque a Mosca, condividono non solo i capelli in kevlar ma il fatto che non hanno inventato nulla. Se lo sono comprato. Nello specifico, Musk ha acquistato X, la Tesla e uno sciamano in acido che evidentemente gli suggerisce i nomi dei figli. Trump si è comprato la democrazia.

pupazzi L'altro tratto comune dei due mitomani di successo è l'ignoranza esibita, muscolare. Che Trump però dosa molto meglio, con uno scopo preciso: convincere i ceti più bassi a sostenere un oligarca rancoroso come proprio paladino. È un po' come se in Italia qualcuno con l'Isee a una cifra chiedesse lumi politici a Briatore. Ho sbagliato esempio. E funziona. Un tempo, quando i mulini erano bianchi e le pensioni scattavano a un'età decente, non sapere una mazzafionda era considerata una condizione da cui emanciparsi. Ora, i ricchi fanno discendere la loro benedizione su chi desiderano mantenere in loro possesso: andate bene così, mi raccomando, cercate di non sapere alcunché. E informatevi soltanto sui social. Anzi: solo su uno.

Chi sopravviverà? Quando mi hanno chiesto questo pezzo, il tema era un po' diverso: chi sopravviverà tra Trump e Musk? Al momento in cui scrivo, Trump ha appena congelato i dazi dopo aver smentito ufficialmente di volerlo fare. Anche in questo, molto italiano. Nei giorni scorsi aveva anche smentito di voler allontanare Musk perché entra nello studio ovale e si comporta come la Meloni quando va da Vespa: vuol decidere tutto lui.

Al netto delle divagazioni (mi chiamano il dottor Divago) è dunque possibile che nel frattempo Elon Musk sia già stato allontanato con ignominia, Enesia molto più che felice: né lui né Trump hanno la più pallida idea di cosa significhi.

LIBERETÀ APRILE 2025